Frattamaggiore. In consiglio comunale salta la Palestina: gli assenti vogliono la striscia dello “Stato di Frattamaggiore”

Tra ritardi e assenze pretestuose da sceneggiate già viste in questi lunghi cinque anni, il Consiglio Comunale frattese fa saltare lo Stato della Palestina: gli assenti, chi aveva chiesto il riconoscimento, non si presenta per la mancanza dell’argomento posto all’ordine del giorno e decidono di dirottare verso lo Stato di Frattamaggiore, quello che veramente vogliono occupare tra pochi mesi insieme ai consiglieri presenti tra cui almeno tre presunti sindaci in pectore, dei quali uno che farebbe bene a rinunciare dopo i clamorosi errori politici. Anche se come striscia di terra ne è rimasta ben poca per costruire. E il sindaco è andato su tutte le furie dimenticando che chi semina vento, prima o poi raccoglie tempesta, quella tempesta che da un momento all’altro, le previsioni meteo, ipotizzano con venti molto ma molto forti. Consiglio comunale con le poltrone occupate esattamente a metà e con il solo Aveta, l’Enrico Toti frattese a spiegare che la Palestina non esiste, così come non esisteva Israele, ma questo interessava ben poco a tutti, già con la testa alle prossime elezioni. Per gli assenti occasione per evitare di votare argomenti che interessavano la comunità e le casse comunali, ma lo scappare dalle proprie responsabilità da cinque anni non è l’eccezione ma la regola quando serve lanciare messaggi criptati al capo dell’amministrazione che, diciamolo tutta, è prigioniero di se stesso dopo aver spesso e volentieri mischiate le carte dei vari gruppi per assicurarsi la stabilità non tenendo in debito conto di quale livello di affidabilità politica avesse di fronte nel momento delle mischiate. Adesso siamo alla resa dei conti con la città che ovviamente la subisce e le elezioni regionali alle porte che vedono Enzo Del Prete in pole position e il doppio gioco di alcuni grandi elettori, tra i quali anche ex sindaci. Ne vedremo delle belle.