Luigi Grimaldi Consigliere comunale di Napoli “Il Sindaco Manfredi non conosce la vergogna politica e amministrativa”

Dopo la richiesta da parte della Procura della Corte dei Conti di una condanna alla restituzione di oltre 760.000 euro, l’ex rettore della Federico II, Gaetano Manfredi, oggi sindaco di Napoli, ha patteggiato un risarcimento di 210mila euro da pagare all’Ateneo partenopeo. L’inchiesta era riferita ad una serie di incarichi professionali svolti dal primo cittadino negli anni tra il 2007 e il 2019, quando, secondo i magistrati contabili, gli incarichi assunti oltre ad essere incompatibili con il ruolo di professore universitario alcuni avrebbero richiesto l’autorizzazione da parte dell’ateneo in quanto Manfredi esercitava il ruolo a tempo pieno. Sulla vicenda colpisce il silenzio assordante di una stampa allineata e dei partiti della sinistra che nascondono la testa sotto la sabbia, così come sottolineato da De Magistris ex sindaco di Napoli che dal suo profilo Facebook scrive “Come mai la notizia è stata tenuta segreta per così lunghi mesi? Come mai pochissimi mezzi di informazione, solo locali, hanno dato correttamente la notizia di certo ed evidente interesse pubblico nel silenzio assordante degli altri anche nei giorni successivi? Perché Manfredi non sente il dovere di dire chi gli ha dato questi incarichi espletati illegittimamente e dei quali ha restituito solo una minima parte di quanto ricevuto? Perché i 5S che hanno fatto della trasparenza e dell’uso corretto del denaro pubblico una bandiera tacciono?”. Sulla vicenda arriva anche il comunicato stampa del Consigliere Comunale di Napoli della maggioranza, Luigi Grimaldi il quale afferma “Sono davvero sconcertato nel constatare ancora una volta, l’ambiguità, l’incoerenza e la doppiezza sulla questione morale del sindaco Manfredi che in questo caso ha dimostrato di non conoscere la vergogna politica e amministrativa. Manfredi oltre ad essere il sindaco di Napoli, ruolo di per sè che già dovrebbe assicurare la rappresentazione, la difesa e l’esercizio di alti valori come la trasparenza, il senso civico, la legittimità e la legalità amministrativa, ricordo che è rettore di una prestigiosa università come la Federico II, luogo in cui si dovrebbe insegnare altrettanti alti valori, come una corretta etica morale con una deontologia professionale consone al livello del ruolo che si esercita pubblicamente nel mondo dell’insegnamento. Patteggiando 210.000 euro a fronte di oltre 760.000 euro chiesti dalla Corte dei Conti, Manfredi oltre a tenersi ben stretti 550.000 euro, certamente non ha prodotto un buon insegnamento, collezionando una palese figuraccia professionale aggravata dalla sottrazione illegittima di risorse economiche all’Ateneo, il tutto nel silenzio assordante dei partiti e della stampa, tranne pochi non allineati. In altri tempi a ruoli invertiti, i partiti che oggi tacciono, avrebbero  gridato allo scandalo e chieste la dimissioni da Sindaco. Ritengo che vista la gravità della vicenda, Manfredi non dovrebbe attendere la richiesta che sicuramente non verrà da nessuna parte, ma andare lui direttamente al protocollo e dimettersi, allora sì che sarebbe un segnale di buon insegnamento da rettore universitario e di sana etica politica e amministrativa”