Abbandono animali, è reato? Cosa si rischia? Lo spiega il Colonnello Biagio Chiariello, Comandante della Polizia Locale ad Arzano

Ogni anno si registra sempre più un aumento esponenziale delle condotte di abbandono dei nostri amici animali per le strade. Ma cosa si rischia?

a cura di Caterina Flagiello

Innanzitutto si deve partire da un principio di etica, oltre che normativo, anche perché l’abbandono è preceduto dall’adozione o acquisto di un amico a 4 zampe e tale non è un obbligo ma una scelta. Chi adotta un cane fa una scelta e dovrebbe essere responsabile e duratura nel tempo e non l’emozione del momento.

Secondo lei cosa ha contribuito e cosa potrebbe contribuire a prevenire i fenomeni di abbandono?
È inutile dire che il fenomeno si è notevolmente ridotto negli anni anche grazie alle attività di prevenzione e di sensibilizzazione operate. In esse hanno contribuito anche le campagne di sensibilizzazione di applicazione dei microchip che consente di rintracciare subito il proprietario laddove l’animale venga abbandonato portandolo ad una sicura denuncia per maltrattamento.
La prevenzione è fondamentale e con essa chi la opera, come i medici veterinari, allevatori, addestratori, istituzioni e associazioni, la Polizia Locale e le forze di Polizia. Solo la diffusione di una cultura responsabile può portare ad un’inversione di tendenza. Quello che potrebbe contribuire notevolmente sono le verifiche iniziali sul conto di chi vuole adottare o acquista un animale a quattro zampe, e la legge dovrebbe essere modificata in tal senso . Andrebbero inseriti e regolamentati degli obblighi di verifica di requisiti, motivazioni e background di chi si propone come adottante o acquirente di un animale di qualsiasi specie.

Come possiamo definire chi abbandona un animale?
Guardi, lei abbandonerebbe un bambino? Ecco, chi abbandona un animale è come se abbandonasse un neonato incapace di provvedere ai suoi bisogni e necessità. Gli animali sono dotati di una propria sensibilità e sono in grado di percepire il dolore che può derivare dall’abbandono e dalla mancanza di adeguate attenzioni, così come lo percepisce un bambino.

Cosa prevede la legge per i casi di abbandono?
Beh le legge prevede sanzioni penali. Secondo me l’attuale pena è mal proporzionata alla gravità del gesto, comunque il nostro ordinamento punisce l’abbandono degli animali con l’applicazione dell‘articolo 727 del codice penale che, anche se contravvenzionale, prevede come l’arresto fino ad un anno o con l’ammenda fino a 10mila euro e alla stessa soggiace chiunque detiene animali in condizioni incompatibili con la loro natura, e produttive di gravi sofferenze. Poi con la successiva introduzione della Legge 189 del 2004 la tutela degli animali è stata rafforzata grazie all’inserimento nel Codice Penale del titolo IX bis relativo ai “delitti contro il sentimento per gli animali”. Il maltrattamento è stato ricondotto al nuovo art. 544 ter e per esso è stato previsto un più grave regime sanzionatorio.

Ed il cane come si sente, quali sono i rischi per loro che vengono abbandonati?
Chi abbandona un animale lo condanna a morte e il 90% di essi vengono investiti da veicoli causando incidenti stradali, anche mortali, mettendo anche a rischio gli utenti della strada .
Altro rischio è quello di divenire, l’animale, preda del branco di cani randagi sui territori rimanendo uccisi.
Un altro aspetto che va valutato , spesso trascurato, è che un cane abbandonato, se finisce in canile, comporta per i cittadini costi sociali enormi. Pensate che nella normalità dei casi un cane costa circa 4 euro al giorno per la tenuta in un canile e se aggressivi la cifra sale a 6 auro al giorno.

Quali sono i consigli che lei vuole dare a chi decide di adottare i cani?
Un animale non è un giocattolo o un peluche, ha delle esigenze che devono essere rispettate quotidianamente e non esiste l’avere altro da fare, il non fare passeggiate perché c’è freddo e sta piovendo o altro, come non esistono vacanze senza di loro.

Lei ha lanciato una campagna di informazione contro i rischi di chi porta all’esterno nelle strade i pelosi durante le ore di caldo forte.
Si, ho fatto l’esempio dei “cuscinetti” del cane, che sono rappresentati dalla parte della pianta della zampa che tocca a terra, come i nostri piedi . Molti equiparano gli amici a 4 zampe a dei giocattoli indistruttibili e insensibili a dolori e sofferenze. Ricordiamoci che noi umani calziamo le scarpe, loro no, camminano scalzi e i “cuscinetti” delle loro zampe (come i nostri piedi , per intenderci) possono subire serie scottature portandoli a enormi sofferenze. Non li fate uscire nelle ore calde dove la temperatura dell’asfalto raddoppia di gradi rispetto a quella dell’aria calda estiva ed è pericolosa per i nostri amici animali che spesso riportano arrossature, lacerazioni, presenza di bolle. Nel caso di ferite la prima cosa da fare è raffreddare la zone con acqua molto fredda o con ghiaccio per alcuni minuti, non applicare creme o oli prima di aver effettuato tale procedura.