In politica spesso e volentieri assistiamo a fatti, comportamenti e situazioni in contrasto con le norme e le leggi. Quasi sempre questo modus operandi è figlio di un’arroganza di potere per la quale qualcuno crede che gli sia consentito di tutto e di più. A tal proposito, colpisce una ulteriore vicenda per la quale sembra che consiglieri comunali che nella loro vita professionale si occupano di edilizia, architettura, ingegneria, afflitti forse da questa arroganza di potere, commettono errori grossolani che determinano seri dubbi sulla legittimità dell’azione e perfino sulla legalità di essa. C’è un caso in via Foscolo a Frattamaggiore dove, direttamente o indirettamente da verificare, sembra che attraverso una scia, si chiede la sanatoria di un qualcosa che, sembra dai verbali di sopralluogo dei vigili urbani, si evince non esistere, o almeno esistere in parte, tant’è che pare gli stessi agenti hanno dovuto informare anche l’autorità giudiziaria e, attraverso l’ufficio tecnico, chiedere il ripristino dei luoghi. In sintesi sembra si stava cercando di realizzare un qualcosa di illegittimo, non previsto dal regolamento edilizio, per il quale il tecnico aveva chiesto inspiegabilmente la sanatoria nonostante l’inesistenza del manufatto! Sanare cosa??? Lo stesso ufficio tecnico sembra che comunicava l’inefficacia della scia in contrasto con il Regolamento Edilizio vigente e ovviamente il ripristino dei luoghi abbattendo quel poco che era stato realizzato. Allora la riflessione è d’obbligo. Perchè chiedere una sanatoria di un qualcosa che non esiste o esiste in parte ma che comunque resta sostanzialmente illegittima in quanto non prevista dal Regolamento? Perchè ci si spinge a tanto? E’ lecito quindi dubitare che un tecnico, ancor più consigliere comunale, possa, in certo qual modo contare sulla rendita di posizione pubblica per bypassare norme e regolamenti? Speriamo di sbagliarci e di ricevere gli elementi tali da fugare ogni dubbio, ma sono fin troppo i casi che in questi mesi abbiamo posto all’attenzione dell’opinione pubblica e degli organi di controllo e per i quali attendiamo ancora sviluppi e chiarimenti dalla “politica”, così come chi chiede l’accesso agli atti senza avere risposte per mesi.