Frattamaggiore: “Con i miei occhi”, ampliare lo sguardo verso le persone affette da sindrome dello spettro autistico

di Caterina Flagiello 

È terminato questa mattina a Frattamaggiore presso l’ISIS Filangieri, il convegno finale sul progetto “Con i miei occhi”, incentrato sul tema dell’autismo con numerosi interventi da parte di: genitori, docenti, istituzioni, terapeuti, psicologi e psicoterapeuti.

Il convegno, moderato con intelligenza e preparazione dal professore Antonio Comella, inizia con una piccola premessa da parte della dirigente scolastica, la dottoressa Immacolata Corvino, in merito a tutto il sostegno offerto da parte della scuola e del corpo docenti ai ragazzi e alle loro famiglie, dato che fino a qualche anno fa l’autismo era una sindrome poco conosciuta, ma che, grazie allo sportello scolastico previsto dal progetto, è stato possibile realizzare un importante punto d’incontro.

Presente anche l’assessore all’istruzione di Frattamaggiore, Agnese Caserta, che sottolinea come la novità di questo progetto sia stata proprio quella di coinvolgere una componente fondamentale: i genitori e proprio grazie al feedback ricevuto dalle famiglie è possibile capire cosa può essere utile per questi ragazzi.

Prosegue l’intervento la dottoressa Ilaria D’Alessandro, neuropsichiatra del distretto 41 Asl NA 2 Nord, che fa notare come ci sia un aumento dell’incidenza dell’autismo, 1 caso ogni 68 abitanti, come da ultimi dati rilevati negli USA. La dottoressa prosegue illustrando alcuni sintomi fondamentali delle persone con sindrome dello spettro autistico come ad esempio un’alterazione della comunicazione e l’avere degli interessi ripetitivi, ribadendo quanto sia importante la diagnosi precoce grazie a strutture già presenti sul territorio e che possono dare delle risorse ai genitori.

Prosegue l’intervento la dottoressa Carmela Vitale, psicologa e psicoterapeuta anch’essa del distretto 41 Asl NA 2 Nord, che desidera focalizzarsi principalmente sulla componente genitoriale, ponendo un importante domanda: “Può la creatività dare un nuovo spunto all’autismo?”, secondo la dottoressa sì, in quanto la creatività può essere un ottimo mezzo per poter lavorare insieme ai genitori e agli altri facendo in modo che le persone si possano adattare al soggetto autistico con una maggiore possibilità di successo. La dottoressa porta un esempio pratico contenuto nel film “I mille cancelli di Filippo” che racconta la storia del giovane autistico Filippo Zoi.

Coinvolgente e con un forte senso pratico, l’intervento di Carmela Simeone e Rosa Bencivenga, presidenti dell’associazione AutismoVivo, una realtà presente sul territorio da ben 15 anni, composta da genitori che hanno unito le loro esperienze di vita ed elaborato delle strategie efficaci. Nonostante la varietà della sindrome dello spettro autistico è stato possibile ricavare alcuni punti fermi, riporta Carmela Simeone: i problemi di percezione sensoriale e la sinestesia.

Mentre per quanto riguarda il discorso scuola ed autismo, suggerisce alcuni consigli pratici per poter gestire al meglio una persona autistica: facendo ricorso ad un diverso uso dell’attenzione, calando l’umorismo nella realtà tangibile, oltre al modo migliore di poter gestire delle crisi emotive dovute a un “sovraccarico sensoriale” del soggetto autistico, cercando di individuare un luogo sicuro dove è possibile farlo “decomprimere”.

Rosa Bencivenga affronta il tema dell’associazionismo e di tutte le iniziative messe in campo da AutismoVivo, per giovani adulti e per i loro genitori, come il laboratorio di Musicoterapia per i ragazzi ed il laboratorio di TeatroTerapia per i genitori, facendo inoltre un appello ai ragazzi: “Donate almeno un’ora al mese per il volontariato”, in quanto le realtà del terzo settore sono vicine a chi ne ha bisogno, dato che a volte le istituzioni risultano un pò “assenti” a causa di una legislazione che andrebbe rivista.

Il convegno prosegue con Paolo Maietta in merito alla TMA, ovvero terapia multisistemica in acqua, un trattamento cognitivo comportamentale rivolto ai bambini e ragazzi affetti da disturbi pervasivi dello sviluppo.

La TMA è nata come risposta per andare a coprire un “vuoto” emotivo presente nelle terapie dell’epoca, in quanto la validazione emotiva nello sviluppo delle persone atipiche è fondamentale. Tramite l’acqua, che è un importante attivatore emotivo ed il rapporto 1 a 1 con l’operatore di riferimento, è possibile arrivare ad una relazione positiva ed autentica verso gli altri, tramite un approccio “bottom up”.

Interviene anche il sindaco, dottor Marco Antonio Del Prete, che sottolinea come l’autismo sia un problema sanitario ma con importanti risvolti sociali e l’amministrazione proporrà a breve un importante progetto alla regione Campania: una nuova struttura polivalente pensata come modello di inclusione per tutti quanti, questo progetto, congiunto con il finanziamento regionale, cercherà di includere tutte le realtà che si occupano di disabilità assieme alle famiglie, con l’obiettivo di poter costruire insieme ottime basi per iniziare un’avventura di crescita ed inclusione.

È il momento di alcune testimonianze dei genitori: prende la parola Flora Edith Tientcheu, parlando delle difficoltà iniziali del percorso di suo figlio e di come grazie a dei buoni insegnanti di sostegno, sia stato possibile proseguire con maggiore serenità. Inoltre ribadisce la piena disponibilità da parte dei genitori verso gli insegnanti, poter offrire consigli e dare suggerimenti. Flora sottolinea anche quanto sia necessario ed importante stabilire la continuità dello stesso insegnante di sostegno (evitando cambiamenti) con il quale si inizia un percorso di educazione del soggetto autistico.

L’altra testimonianza è a cura di Maria Rosaria Nasti,che riferisce come gli autistici siano persone normali a cui però bisogna andare incontro, per questo rivolge un appello ai ragazzi: “non abbiate paura dei ragazzi speciali, ma siate compatti e uniti poiché loro vogliono avvicinarsi a voi! Loro hanno abilità diversamente fantastiche!”

Interviene anche la professoressa Alessandra Crispino, con una citazione del professor De Silvestre: “ognuno di noi può scegliere[…] di farsi prestare gli occhi degli altri per dare voce a chi non ne ha”, i docenti di sostegno fanno esattamente questo, sottolinea Crispino, prendono in prestito gli occhi degli altri per poter dare supporto ed arrivare ad una “normale diversità “, spingendo ad accettare la diversità di ognuno di noi.

Infine intervengono la dottoressa Rosaria Dell’Aversana e il dottor Eduardo Cinquegrana, entrambi si occupano di autismo da vari anni e sono presenti presso l’ISIS Filangieri proprio tramite lo sportello di ascolto del progetto “Con i miei occhi”.

Dell’Aversana ha scelto di occuparsi della persona “dietro” l’autismo, in quanto al di là della sindrome c’è un bambino o un adolescente con dei bisogni come il gioco, l’ascolto, la relazione. La dottoressa evidenzia il bisogno di fare rete per abbattere il muro di solitudine che circonda queste famiglie.

Il dottor Cinquegrana invece parla di come i ragazzi, lo abbiano colpito grazie alla loro libertà nell’esprimersi durante gli incontri allo sportello, hanno avuto la possibilità di parlare di sé, della loro vita ed ogni incontro ha avuto delle ricadute positive anche a livello emotivo, sostenendoli nel loro approccio verso una affettività più “adulta”, nonostante l’argomento venga considerato ad oggi un fortissimo tabù.

Una piccola nota finale ad opera del moderatore del convegno, il professor Antonio Comella, che spiega perché proprio il blu sia stato scelto come il colore dell’autismo, in quanto è il colore della sicurezza e della conoscenza, ovvero la sicurezza di un miglioramento della qualità di vita delle persone autistiche e le conoscenze scientifiche che possono permettere un approccio migliore ed una accettazione.

I ragazzi presenti in aula magna (delle classi 3A, 1BT e 2 BT) si sono esibiti in varie performance come la lettura di una poesia sull’autismo di G. Bordi, in italiano ed in inglese, la cui traduzione è stata a cura del professor Flavio Fusiello, nella canzone “Supereroi” di Mr Rain e “Abbracciame” di Andrea Sannino.