FRATTAMAGGIORE. Violenza donne: la mission dell’associazione “Aps in punta di piedi’

(ANSA) – NAPOLI, 09 APR – Aiutare le donne e in particolare le ragazze più giovani a distinguere la gelosia dei loro compagni, che può a volte trasformarsi in violenza, dall’amore. E’ una delle mission dell’associazione ‘Aps in punta di piedi‘ che opera a Frattamaggiore (Napoli) e nei comuni vicini.”Ci siamo non di rado imbattuti – spiega Fiorella Parretta, assessore del Comune di Frattamaggiore e responsabile organizzativa dell’associazione – in ragazze adolescenti che avevano addirittura lasciato gli studi a causa della gelosia dei loro fidanzati. E’ necessario che le giovani generazioni abbiano consapevolezza di sé stessi, degli altri e delle relazioni perché troppo spesso, soprattutto in alcuni territori, si confonde la gelosia, che può sfociare in violenza, con il troppo amore”. L’associazione opera promuovendo incontri di educazione emotiva nelle scuole ma anche nelle palestre, nelle scuole di danza. E tra le giovani donne aiutate dall’associazione c’è Janna, ragazza nata in Italia da genitori stranieri, che è stata vittima di violenza domestica. ”Silenziosamente noi e i nostri volontari siamo stati al suo fianco – racconta Parretta – facendole sentire la nostra presenza, il sostegno e, grazie anche alla collaborazione di altri enti, siamo riusciti a realizzare il suo sogno: pubblicare un libro di racconti perché per Janna, scrivere è un po’ come una terapia”. Il libro, in uscita a maggio, è una raccolta di racconti sul Natale ed è rivolto a un pubblico di bambini. Più in generale, l’Aps, sottolinea Parretta, “si è impegnata durante il periodo della pandemia a portare anche sostegno materiale come spese alimentari e regali per i più piccoli nelle ricorrenze, nelle festività (e soprattutto nelle necessità) affinché le ristrettezze economiche non si trasformassero in motivi di frustrazione e rabbia”. Aiuto anche con “messaggi giornalieri, presenza, e collaborazione con il centro studi danza Paquita, corso di danzaterapia, aperto a tutti grazie al quale ragazzi con disabilità e ragazzi normodotati si relazionano divertendosi e creando un gruppo unito e compatto”.
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