Frattamaggiore, THE SHOWMEN, COMPIE 50 ANNI L’ALBUM CHE DIEDE IL VIA AL NEAPOLITAN POWER. IL RICORDO DI FRANCO DEL PRETE

di Carmine Aymone – Corriere del Mezzogiorno. Oggi fanno 50 anni dall’uscita dell’album “The Showmen” della band omonima formata dal frattese Franco Del Prete, Mario Musella, James Senese, Elio D’Anna, Giuseppe Botta, Luciano Maglioccola.  Lp seminale che diede il via al cosiddetto neapolitan power, ancora oggi materiale di studio, confronto e di riletture, di artisti come Giorgia, Foja Sabba & gli Incensurabili, Bluesaddiruse, Pankina Krew, Epo, mentre anche Dj Jad, ex Articolo 31 ha in mente da tempo di remjxare le loro canzoni. Gli Showmen mescolarono la tradizione black e r&b d’oltreoceano con le melodie partenopee, in un mix di napoletanità e pulsazioni afroamericane. Con Di Capri e Carosone, furono alfieri di un nuovo sound che nel dopoguerra, contaminato dal rock, dal jazz e dal blues, da Napoli diede uno scossone all’asfittica musica leggera italiana del tempo. <<Registrammo il disco in tre mesi – ricorda James Seneseseguiti da Vito Tommaso che seppe catturale Ìe nostre istintività. Stemmo in albergo a Roma tre giorni alla settimana, cìttà che pel noi, ragazzi di paesi della periferia nord di Napoli, era come New York.  L’album vendette un milione di copie. La nostra vita cambiò da un giorno all’altro. Nel 1969 eravamo l’unico gruppo napoletano a pubblicare per una casa discografica nazionale e che scalava  le classifiche. Il 33 giri – continua Senese che ha pubblicalo per i suoi 50 anni di carriera un doppio antologico- fu spinto dal successo riscosso mesi prima con ‘Un’ora sola ti vorrei” con cui ci aggiudicammo il Cantagiro’68. La canzone, scritta nel 1938 da  Bertini e Marchetti, sarà poi ripresa anche da Giorgia nel suo cd “Mangio troppa cioccolata” prodotto da Pino Daniele>. The Showmen è un disco identificativo di un territorio e della sua cultura, come Highway 61 Revisited  di Bob Marley. La voce di Musella graffia come quella di Ray Charles, il sax di Senese sembra quello di un John Coltrane bagnato nel Mediterraneo, la batteria di Del Prete sostiene tutti. <<Tra noi – dice quest’ultimo – c’era un qualcosa di magico: eravamo un’unica anima. Quando Mario cantava ‘Georgia on my mind’ io da dietro la batteria pur non capendo una parola d’inglese, piangevo dalla commozione, cosa che succedeva anche quando James si lanciava in uno dei suoi incredibili assoli. Eravamo ragazzi semplici che, con passione e dignità, provammo a riscrivere, con la musica, il nostro destino”. Il disco conteneva anche Non si può leggere nel cuore di Franco Califano, Gloria ricchezza e te, Papa’s got a brand new bag e Let yourself go di James Brown, Credi, credi in me, cover di Mercy Mercy Mercy di Joe Zawynul.