ABUSI SESSUALI SULLA FIGLIA DI 11 ANNI DELL’EX MOGLIE: “SE PARLI TI UCCIDO”

I carabinieri di Macerata Campania hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal gip del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, su richiesta della Procura, nei confronti di S.I., 54 anni, gravemente indiziato dei reati di violenza sessuale continuata aggravata ai danni di una delle figlie dell’ex moglie – all’epoca dei fatti minore di 14 anni – nonché di atti persecutori nei confronti della stessa ex convivente e di entrambe le sue figlie. Il provvedimento cautelare costituisce l’esito degli accertamenti svolti dalla P.G. procedente, indagini dirette da questa Procura, a seguito della denuncia sporta, il 7 settembre scorso, dall’ex compagna dell’indagato, i cui contenuti sono stati puntualmente riscontrati dalle dichiarazioni rese dalle vittime dei reati sopra descritti nonché da quelle acquisite da ulteriori persone informate sui fatti. In particolare, la ricostruzione della vicenda ha permesso di appurare che il prevenuto, con più azioni reiterare nel tempo, abusando delle condizioni di inferiorità fisica e psichica della persona offesa, a partire da quando la stessa aveva 11 anni, la costringeva a subire atti sessuali, sia di giorno che durante la notte, minacciando di ucciderla se avesse parlato con qualcuno dell’accaduto. Inoltre, dalle dichiarazioni rese dalle persone informate sui fatti, l’indagato si sarebbe reso responsabile anche di ulteriori abusi sessuali, in danno dell’altra figlia della sua ex compagna, fatti che, essendo risalenti nel tempo, risultano ormai prescritti. Infine, dalle risultanze investigative è emerso che a partire dal mese di agosto dopo la fine della relazione con la compagna, poneva in essere condotte reiterate e moleste consistenti nel pedinare la stessa nonché le sue due figlie nei loro spostamenti quotidiani, ingiuriandole e minacciandole ripetutamente di morte, anche con l’uso di una siringa. Il G.I.P., concordando con la misura coercitiva avanzata da quest’Ufficio, anche per quanto riguarda la sussistenza di concrete ed attuali esigenze cautelari, ha disposto per l’indagato la misura cautelare della custodia in carcere.