Frattesi al top Ritratto di Vincenzo Costanzo, nato a Fratta 44 anni fa, guida di un team internazionale
Giuseppe Maiello fonte IL MATTINO
Frattamaggiore. Eccellenze frattesi. Fondamentale la rivista nazionale dell’associazione italiana per la ricerca sul cancro gli ha dedicato l’altro mese la copertina. Vincenzo Costanzo, 44 anni, frattese doc, sposato, laureato alla Federico II, dirige il programma di ricerca del metabolismo del Dna al campus del nuovo centro di ricerca biomedica a Milano della fondazione dell’istituto di oncologia molecolare (Ifom) e del dipartimento di oncologia sperimenta dell’istituto europeo di oncologia (Ieo). Studi a Frattamaggiore, università a Napoli e poi in America quindi in Inghilterra. Costanzo si laurea nel 1998 studiando a Napoli da ricercatore «nonostante la carenza di mezzi e strumenti disponibili». Un ambiente che lo porta a contatto, grazie alle sue ricerche sulla rana, con studiosi d’oltreoceano, «per scoprire come funziona il Dna e cosa si rompe’ quando comincia la trasformazione in senso tumorale».
Il padre, ingegnere aereonautico, era stato costretto per lavoro a stabilirsi a Seattle. Costanzo lo raggiunge ogni estate e va alla ricerca di laboratori dove perfezionare i suoi studi. Fa esperienza in quello di Max Gottesman. Nelle more consegue nel 2002 il dottorato di ricerca in biologia cellulare e molecolare. Il medico frattese torna in America alla Columbia university, nel laboratorio di Jean Gautie. Qui uno dei primi successi della sua ricerca. «Una risposta cellulare completa al danno del Dna è possibile aggiungendo frammenti di Dna estratti da oociti fecondati in provetta. È il primo sistema in vitro per lo studio delle funzioni biochimiche delle proteine necessarie per riparare le lesioni del Dna». In sostanza, se c’è uno strappo nel Dna ci sono i pezzi di ricambio che lo riparano.
Una scoperta che vale al giovane studioso menzioni da parte di autorevoli studiosi e riviste internazionali. In Italia la ricerca non vive un momento facile e Costanzo nel 2004 sceglie l’Inghilterra ai Clare Hall laboratories del Research Institute di Londra a fianco dello scienziato Tim Hunt, premio Nobel nel 2001 per la ricerca del ciclo cellulare. Direttore è Thomas Lindalh, premio nobel per la chimica nel 2015. Con Hunt condivide la firma su diverse pubblicazioni scientifiche. Pendolare con la città natia, conosce la donna che poi sposa, Luisa.
Nel 2013 lascia Londra e si trasferisce a Milano, all’Ifom. Qui gli viene affidato il coordinamento di 15 ricercatori provenienti da tutto il mondo. Ultimo oggetto di studio «la natura del centromero, struttura al centro del cromosoma fondamentale perché il materiale genetico si distribuisca in modo corretto nelle cellule figlie. Il suo malfunzionamento è comune a tutti i tumori». Cercando nella culla di tutti i tumori si potrebbe arrivare dunque, al graal del Dna: la valvola dalla quale riparare o prevenire ogni sorta di cancro. Una prospettiva ancora lontana, ma allo studio. Tra i più accesi sostenitori di Vincenzo il sindaco Marco Del Prete: «Tanti conoscono le eccellenze sportive di Frattamaggiore, ma la nostra città ha tanti altri figli di cui andare orgogliosi, stiamo organizzando una cerimonia in comune per consegnare un attestato a questo giovane ed autorevole ricercatore».
Frattamaggiore. Eccellenze frattesi. Fondamentale la rivista nazionale dell’associazione italiana per la ricerca sul cancro gli ha dedicato l’altro mese la copertina. Vincenzo Costanzo, 44 anni, frattese doc, sposato, laureato alla Federico II, dirige il programma di ricerca del metabolismo del Dna al campus del nuovo centro di ricerca biomedica a Milano della fondazione dell’istituto di oncologia molecolare (Ifom) e del dipartimento di oncologia sperimenta dell’istituto europeo di oncologia (Ieo). Studi a Frattamaggiore, università a Napoli e poi in America quindi in Inghilterra. Costanzo si laurea nel 1998 studiando a Napoli da ricercatore «nonostante la carenza di mezzi e strumenti disponibili». Un ambiente che lo porta a contatto, grazie alle sue ricerche sulla rana, con studiosi d’oltreoceano, «per scoprire come funziona il Dna e cosa si rompe’ quando comincia la trasformazione in senso tumorale».
Il padre, ingegnere aereonautico, era stato costretto per lavoro a stabilirsi a Seattle. Costanzo lo raggiunge ogni estate e va alla ricerca di laboratori dove perfezionare i suoi studi. Fa esperienza in quello di Max Gottesman. Nelle more consegue nel 2002 il dottorato di ricerca in biologia cellulare e molecolare. Il medico frattese torna in America alla Columbia university, nel laboratorio di Jean Gautie. Qui uno dei primi successi della sua ricerca. «Una risposta cellulare completa al danno del Dna è possibile aggiungendo frammenti di Dna estratti da oociti fecondati in provetta. È il primo sistema in vitro per lo studio delle funzioni biochimiche delle proteine necessarie per riparare le lesioni del Dna». In sostanza, se c’è uno strappo nel Dna ci sono i pezzi di ricambio che lo riparano.
Una scoperta che vale al giovane studioso menzioni da parte di autorevoli studiosi e riviste internazionali. In Italia la ricerca non vive un momento facile e Costanzo nel 2004 sceglie l’Inghilterra ai Clare Hall laboratories del Research Institute di Londra a fianco dello scienziato Tim Hunt, premio Nobel nel 2001 per la ricerca del ciclo cellulare. Direttore è Thomas Lindalh, premio nobel per la chimica nel 2015. Con Hunt condivide la firma su diverse pubblicazioni scientifiche. Pendolare con la città natia, conosce la donna che poi sposa, Luisa.
Nel 2013 lascia Londra e si trasferisce a Milano, all’Ifom. Qui gli viene affidato il coordinamento di 15 ricercatori provenienti da tutto il mondo. Ultimo oggetto di studio «la natura del centromero, struttura al centro del cromosoma fondamentale perché il materiale genetico si distribuisca in modo corretto nelle cellule figlie. Il suo malfunzionamento è comune a tutti i tumori». Cercando nella culla di tutti i tumori si potrebbe arrivare dunque, al graal del Dna: la valvola dalla quale riparare o prevenire ogni sorta di cancro. Una prospettiva ancora lontana, ma allo studio. Tra i più accesi sostenitori di Vincenzo il sindaco Marco Del Prete: «Tanti conoscono le eccellenze sportive di Frattamaggiore, ma la nostra città ha tanti altri figli di cui andare orgogliosi, stiamo organizzando una cerimonia in comune per consegnare un attestato a questo giovane ed autorevole ricercatore».
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