Il tradimento nella politica frattese, anzi nelle amministrazioni frattesi, da anni è diventato un cult. C’è chi potrebbe vantare un record mondiale nel tradire in 24 ore e chi invece tradisce in quanto essenza fondamentale nel proprio dna politico. E gli esempi fioccano: pensate che abbiamo visto in consiglio comunale oppositori che sono passati anche per le caserme, per poi rimangiarsi di tutto votando perfino atti come il bilancio che aveva aspramente contestato, pur di rimanere a galla dietro il solito contentino che spazia dall’incarico tecnico, ad altre cortesie istituzionali. Uno spettacolo triste, di cattivo insegnamento per i giovani e l’elettore che, preso da conati di vomito, si allontana sempre più dalla politica. E questi cattivi insegnamenti dei Giuda – inteso come simbolo storico del significato del tradimento – della politica frattese, continuano a regnare, anche in questa coda di consiliatura, ingannando chi crede ancora che il teatrino della politica frattese, abbia in tali Giuda, un improbabile sussulto di dignità. E puntualmente arriva la conferma. Addetti ai lavori, parlano di una lista di firme pronta a mandare a casa il Sindaco già ieri, ma pare che ancora una volta prevale il cult del tradimento. Il Sindaco non andrà a casa, conosce fin troppo bene la sceneggiatura di una farsa dove gli attori, tra i quali una serie di Giuda già collaudati, si cerca di raccogliere ancora qualcosa prima di sciogliere le riga in primavera, tutto a danno dei cittadini frattesi.
Frattamaggiore, Sindaco a casa con le firme? No, troppi Giuda

