Servizio realizzato da Caterina Flagiello. Riprese video di Gianluca Picone
Frattamaggiore. In occasione della Giornata internazionale delle persone con disabilità, mi è sembrato opportuno voler portare avanti una storia di resilienza e volontà di abbattere pregiudizi e difficoltà. Ne ho parlato con la cantante e musicoterapeuta ipovedente Martina Guerra, insieme a Fiorella Parretta, istruttrice mindfulness e responsabile organizzativa dell’associazione “In punta di piedi”. “La nostra associazione” dice Parretta “nasce con lo scopo di voler fare informazione e prevenzione contro ogni tipo di violenza per questo motivo noi portiamo nelle scuole un’esperienza viva, per far capire che cosa può far piacere o meno ad una persona con una disabilità, dato che spesso la teoria è diversa dalla pratica e molte persone non sanno nemmeno come approcciarsi ad una persona con disabilità”. In particolare ho scelto di raccontare la disabilità con le parole semplici di una “guerriera sensibile” che con costanza, ogni giorno, abbatte i pregiudizi. Una sensibilità vissuta per capire il mondo intorno e riversata a “pieno cuore” nella musica:”Sin da piccola, nonostante la mia disabilità, ero una bambina che cercava di stare sempre al centro dell’attenzione, ho visto la musica come un’opportunità, facendo concerti improvvisati dove mi trovavo: ad esempio a casa, dal parrucchiere, nei luoghi più assurdi… Oggi invece è un po’ il contrario, mi limito solo al palcoscenico! “. Infatti, Martina Guerra ha partecipato a numerosi concorsi e masterclass canore, arricchendosi artisticamente ed umanamente, di volta in volta. “Dal 2014 partecipo alle attività dell’associazione “In punta di piedi” e avevo il forte desiderio di collaborare insieme, non soltanto come cantante ma anche lavorare in maniera vera e propria. Così si è aperta la strada della musicoterapia: usare musica e silenzi in maniera consapevole in base al proprio vissuto. Esprimendo in musica tante tematiche che è difficile dire a voce” continua Martina e aggiunge “la mia storia può insegnare ai ragazzi che non ci si deve mai arrendere, nonostante le numerose difficoltà che si possono presentare nella vita, ad esempio il bullismo. Perché, nella vita siamo tutti orgogliosamente diversi, essere diversi per me significa che ognuno ha una caratteristica a sé e di quella caratteristica ne può fare tesoro in qualsiasi ambito. La diversità paga” Interviene Fiorella Parretta: “I ragazzi dopo che hanno parlato con Martina, hanno anche meno paura della vita, perché imparano che essere forti significa essere vivi”. La disabilità infatti non è un limite invalicabile, si riescono a raggiungere i propri obiettivi, utilizzando una strada diversa, Martina ne è la prova e sottolinea un punto fondamentale:”Alle persone con disabilità, fa piacere soprattutto di essere visti come delle persone, per quello che sono, non per le eventuali mancanze o problemi” e aggiunge con un pizzico di ironia: “a volte mi ritrovo al telefono a dire: “ci vediamo dopo” oppure “ci vediamo in quel posto”e spesso, noto che le persone si limitano ad usare alcune espressioni e modi di dire per paura di offendermi, ma non è questo il caso “. La famiglia si conferma un nucleo importante, nonché sostegno fondamentale in moltissimi casi, anche quando lo Stato a volte risulta un po’ “assente”: “In questa società moderna” continua Martina “siamo costretti ad affrontare sempre tematiche importanti: bullismo, discriminazioni, per questo sono convinta che sia molto importante parlare e lavorare sulle emozioni, soprattutto quelle che non si riescono né a capire nè ad identificare”. Ad oggi, la parola limite, per Martina, offre anche tante opportunità, dove meno ce lo si aspetta.

