
(DIRE) Napoli, 11 lug. – Si è costituito ieri, riunendo oltre 30 realtà provenienti da tutta la Campania, il comitato per l’attuazione della sentenza Cedu 30 gennaio 2025, con cui la Corte europea ha condannato l’Italia per non aver tutelato la salute e la vita delle popolazioni dei territori della Terra dei fuochi. Il comitato – spiega una nota – si pone il compito di vigilare e partecipare all’attuazione della sentenza a carico delle istituzioni preposte. Incarna la sintesi delle lotte ambientaliste che, partendo dal riconoscimento contenuto nella sentenza, vogliono restituire alle associazioni quel ruolo centrale che si sono conquistate nell’ultimo ventennio come sentinelle della tutela dell’ambiente, della salute e della vita dei cittadini campani in Terra di fuochi. A breve sarà costituito anche il Forum per l’attuazione della sentenza, come luogo di incontro aperto a tutti, attivisti, comitati, associazioni, professionisti ai quali può essere data così una rinnovata speranza di rinascita. Il comitato ha eletto presidente Luigi Costanzo e vicepresidenti Francesca Zazzera e Lucio Iavarone. La sede legale è stata fissata nel Polo della Sostenibilità ambientale, a San Sebastiano al Vesuvio (Napoli), struttura gestita da Let’s do It! Italy che è tra le associazioni ricorrenti presso la Corte europea dei Diritti dell’Uomo. Enzo Tosti sarà l’animatore del Forum di tutte le realtà che vorranno partecipare al percorso. Presenti anche Alessandro Cannavacciuolo, primo firmatario, e Valentina Centonze, uno degli avvocati che hanno seguito la causa. “Dopo le fasi della protesta e della proposta – dichiara Costanzo – siamo a quella del controllo. Abbiamo già interloquito con Vadalà perché il nostro obiettivo è quello costruttivo di contribuire, costituendo una massa critica che, con la fondazione di questo comitato, diventa un soggetto giuridico di interlocuzione istituzionale. Abbiamo creato un metodo: la Terra dei fuochi non è un luogo, ma un fenomeno, e questo tipo di aggregazione dimostra come cittadini che fanno massa critica possono incidere concretamente nel ruolo di interlocutori dei decisori politici. Con noi ci sono ingegneri, medici, architetti, ingegneri ambientali e siamo in grado di interloquire sia con il governo sia con la Regione in maniera professionale. Porteremo delle proposte, come abbiamo fatto in questi anni, ma con il rinnovato vigore che abbiamo, adesso, dalla sentenza. Il mondo dell’associazionismo è stato artefice e partecipe di questo storico verdetto. Adesso ci facciamo carico di vigilare affinché essa venga attuata”.