Sant’Arpino: “La pesanteur et la grâce. Perché non possiamo non dirci cristiani”, concluso l’ultimo incontro dedicato alla filosofia presso il Caffè Letterario Macrì 

Servizio realizzato da Caterina Flagiello

Sant’Arpino. Si è concluso il ciclo di incontri dedicato alla filosofia presso il Caffè Letterario Macrì di Sant’Arpino. L’iniziativa nata dalla collaborazione tra l’associazione “L’Immagine del Tempo” ed “Edizioni Sophìa”, ha visto la partecipazione del poeta e filosofo Marco Palladino e del professore e filosofo Giuseppe Limone, con la moderazione di Enrica Romano, vicepresidente dell’Associazione Culturale Sophìa. L’incontro conclusivo dal titolo “La pesanteur et la grâce. Perché non possiamo non dirci cristiani” è stato dedicato all’importante figura di Simone Weil: filosofa e mistica francese della prima metà del novecento, nonostante le origini ebraica, fu fortemente attirata dal cristianesimo, adottando un approccio eterodosso. Antonio Moccia, presidente dell’Associazione Culturale Sophìa, fornisce ulteriori dettagli: “Questo ciclo di incontri si inserisce anche all’interno della rassegna filosofico-letteraria “Persona e Logos” patrocinata da anni dal Comune di Sant’Arpino, che, tra l’altro ha ottenuto la qualifica di “Sant’Arpino città che legge”, inoltre si inserisce anche all’interno dell’iniziativa “il Maggio dei Libri”, a cura del Centro per la Lettura e rientra nel progetto Riscrivere Atella” e aggiunge: “Queste quattro tappe si sono svolte all’ombra dell’eresia in quanto i treni trattati sono delle “eresie” del Cristianesimo, dove la parola eresia viene intesa come eresia creativa, ovvero un momento di creazione che occorre per ripensare il messaggio evangelico”. Il primo cittadino di Sant’Arpino, Ernesto di Mattia, ha commentato con soddisfazione il ciclo di incontri: “Questa serie di appuntamenti sono un’importante occasione culturale per la città di Sant’Arpino, la città ha bisogno di tenere viva la scena culturale e oggi abbiamo tra di noi ben due filosofi: bisogna tenere alta l’asticella verso un futuro migliore.” Marco Palladino, filosofo e scrittore, chiarisce le motivazioni alla base della scelta degli autori e dei temi trattati: “Abbiamo scelto questo testo: “L’Ombra e la Grazia” perché è una sorta di antologia che prepara alla lettura di Simone Weil. In lei confluiscono vari filosofi e con lei il pensiero e l’azione sono un’unica sostanza.” e prosegue: “Il cristianesimo della Weil è eretico nei confronti del Cristianesimo ufficiale, che a sua volta è un’eresia del Cristianesimo originario.” Il professore e filosofo Giuseppe Limone nel suo intervento sottolinea come: “Weil entra direttamente nella tragedia del presente, è una grandissima autrice che vede a fondo e capisce i problemi del presente, sei impegnata in prima persona rifiutando la religione codificata, tutto via andando al di là della religione perché l’amore è anche capacità di indignarsi. Oggi siamo pieni di ideologie cristallizzate, Il problema è che si deve ripartire dal Sè.” Durante l’evento, sono stati letti alcuni brani scelti tratti proprio dal libro “L’Ombra e la Grazia” di Simone Weil ed al termine degli interventi, la vicepresidente dell’Associazione Culturale Sophìa, Enrica Romano, ha dato vita e moderato un vivace dibattito cultural-filosofico. In basso la video intervista rilasciata da Marco Palladino ai nostri microfoni.